martedì 8 ottobre 2013

POLITICHE PER IL LAVORO Tutto è utile, ma ciò che serve è altro!

La centralità del lavoro nella vita degli uomini e della società emerge oggi, con la sua mancanza, in tutta la sua rilevanza. L'assenza del lavoro in questa situazione di crisi generalizzata e prolungata si evidenzia in tutta la sua drammaticità. Tre sono le dimensioni che caratterizzano il lavoro e che lo rendono indispensabile per la dignità stessa dell'uomo. Una dimensione economica, attraverso la quale si ha la possibilità di offrire a se stessi e alla propria famiglia ciò che serve per vivere; un'altra è il legame fra lavoro e la realizzazione personale; infine una dimensione che porta il lavoro ad essere un contributo qualificante per la costruzione della società e del suo bene. Sono proprio questi aspetti nel loro insieme che oggi attraverso la mancanza di lavoro si rischia di far saltare il già fragile equilibrio su cui poggia la convivenza, anche nella nostra città. Da troppo tempo ormai priva di scelte strategiche che sappiano guardano ad una qualità della vita, ricercata in uno spirito d'insieme, condiviso, che fa delle diverse parti, delle differenze, la ricchezza di una città e quindi anche di Cesena.
L'amministrazione comunale propone al dibattito del Consiglio comunale, per una approvazione, delle linee di indirizzo riguardanti le politiche del lavoro. Come non ritenerle positive, negli orientamenti e nelle proposte concrete, soprattutto in questo momento estremo.
Tutto è utile, ma proprio in relazione a quanto esposto sopra, non sono delle linee di indirizzo, tantomeno queste, che serve a Cesena.  Serve altro!
Decidere di affrontare le politiche del lavoro dal livello amministrativo e politico in cui siamo bisogna avere il linguaggio della verità e non cercare la presunzione.
Linguaggio della verità perché queste linee di indirizzo e le sue proposte (ce ne potrebbero essere altre), sono iniziative che nei tempi e nei modi hanno più un sapore mediatico e d'immagine, piuttosto che una vera e reale assunzione di responsabilità da parte della politica e di chi amministra. Il fatto vero è che il lavoro non c'è!  E lo stato di sofferenza in cui si trovano tante persone, tante famiglie (ricordiamo che la disoccupazione coinvolge i giovani ma anche e in modo prevalente i 40/50enni) chiede alla politica e a chi amministra scelte non solo utili e da consumarsi al momento ma la responsabilità di iniziative che offrano  prospettiva di vita e certezza nel futuro.
Una intenzionalità questa che chiede alla politica, soprattutto locale, di non essere presuntuosa, di riconoscere il limite in cui si può muovere, di riconoscere quali sono i reali soggetti che possono svolgere un ruolo da protagonisti nelle politiche di rilancio occupazionale del lavoro. Imprenditoria, artigianato, cooperazione, credito, associazionismo di categoria, sindacati,... e altri, sono questi i soggetti che hanno un ruolo sostanziale in quella ripresa economica che sola può generare nuova occupazione anche in questo territorio.
Ed è proprio la territorialità del problema occupazionale un ulteriore elemento che la politica deve prendere in considerazione. Difficilmente un singolo comune può sostenere un possibile rilancio delle politiche del lavoro.
Consapevoli dei soggetti da rendere protagonisti e del territorio in cui si opera, perché allora l'amministrazione di Cesena non si fa promotrice nel comprensorio di una CONFERENZA PER LO SVILUPPO E PER IL LAVORO da svolgersi entro la fine dell'anno?
Una iniziativa costruita per essere un luogo non delle "chiacchiere" o dello sfogo di sterili contrapposizioni, ma l'opportunità di richiamare energie, anche esterne, per la creazione di progetti concreti che abbiano la valenza di trasformarsi in processi, così da sollecitare il futuro e dare una svolta alla situazione in cui siamo.
Il bene di Cesena e dei suoi cittadini ha bisogno davvero di altro rispetto a ciò che ci può sembrare utile per l'immediato.

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