venerdì 8 novembre 2013

Su MOVIDA …il centro di Cesena "usato" di notte e "sprecato" di giorno!

Lunedì scorso, al Convegno sulla movida organizzato dalla Confcommercio, il nostro Sindaco si è assunto in pieno la paternità, anche del nome, per aver portato a questi livelli il fenomeno mostrandolo come un successo e un vanto per Cesena. Avremmo voluto che lo stesso impegno con cui ha favorito l'utilizzo notturno della città fosse stato dedicato a rendere il centro più abitabile per i residenti che, esasperati, rischiano di allontanarsi trovando altri luoghi dove vivere, un centro più attraente per le attività commerciali che sempre più sono costrette alla chiusura, un centro cuore di un'identità riconoscibile e aggregante per tutti i cesenati, anche quelli che vivono nelle frazioni. La vita di una città e del suo centro non è solo notturna! La vita economica non è solo quella che interessa bar o locali di divertimento! Troppe le scelte sbagliate o non fatte per rendere non solo bello esteticamente il centro. Certamente non basta creare eventi che apparentemente fanno occupare in massa il centro dando l'impressione di aver costruito vita e futuro ad un centro della città che ormai non ha prospettive. Attenzione all’idea di un centro “usa e getta”: passata la moda rimarrebbe il desolante abbandono! E, per favore, non rendiamo "moralistiche" le affermazioni che il Vescovo ha fatto durante il convegno come se fossero bei pensieri ma lontani dalla realtà e dalle scelte che può fare un'amministrazione ed una comunità cittadina. Tutto questo porta con sé l'errore di politiche che hanno vedute corte legate ad interessi particolari, rincorrendo mode passeggere. La ricerca e l'indirizzo verso il bene comune, che è bene di tutti, richiedono per il centro città scelte strategiche e una visione del futuro in cui abitare, produrre e divertirsi, giovani adulti e anziani, studenti lavoratori pensionati, in un intreccio di condizioni che devono avere la possibilità di convivere nel riconoscimento delle ricchezze reciproche e del bene che ognuno può portare all'altro. Sicuramente ci vuole un'idea di città con riferimenti culturale ed etici, con capacità di indirizzo e di unità creando consenso e condivisione in un comune sentire. Ma, soprattutto, ci vogliono coraggio e determinazione di chi sa che non tutto ciò che può apparire elettoralmente vantaggioso costituisce necessariamente un bene per la Città.. Le prossime elezioni amministrative devono essere il terreno sul quale confrontare le diverse idee, un tempo in cui coinvolgere i cittadini con il linguaggio della verità chiedendo loro di scegliere per tutti e non solo per una parte.