sabato 7 febbraio 2015

Servizio Civile Volontario!

dal Consiglio Comunale di Cesena del 05.02.2015

La dimensione del volontariato, soprattutto in ambito giovanile, è una componente di vita che non può essere trascurata perchè elemento di valore per una crescita personale e per una espressione di comunità dentro un territorio.
Mentre si riafferma l’intenzione di consolidare, a livello governativo, l’esperienza del servizio civile volontario (è in discussione alla Camera la riforma del Servizio Civile con l’introduzione del Servizio Civile Universale) per ampliare il numero di persone da poter coinvolgere in questa esperienza e mentre si discute in modo ampio sulla riforma del Terzo Settore, occorre però evidenziare che tra i giovani siano poco diffuse le pratiche di volontariato e di partecipazione civica.
Tendenzialmente non sono molto propenso a citare dati, indagini statistiche, percentuali, ma a riguardo vorrei farlo perché sono numeri che danno lo spessore di una situazione che personalmente, nell’esperienza che vivo, trovo vera e reale.
Vorrei portare come conferma dati ricavati da un’indagine, “Rapporto Giovani”, compiuta dall’Istituto Toniolo dell’Università Cattolica di Milano che, poi, nello specifico è stata presentata e utilizzata dal Governo nell’illustrare le riforme e gli impegni futuri in questo ambito (conferenza stampa del Sottosegretario al Lavoro 20.01.2015).
Dati che si riferiscono a dei giovani nati a cavallo degli anni 2000, quindi di età compresa fra i 14 e i 17 anni. Cioè:
-       quasi il 64,7% degli intervistati non ha mai praticato esperienze di volontariato;
-       l’86,4 % non ha mai partecipato a forme associative o gruppi organizzati;
-       una partecipazione che diminuisce ancora quando si considerano partiti o movimenti politici; solo l’8,8 % degli intervistati è coinvolto.
Dati che ancora di più confermano una tendenza che a mio avviso porta, insieme ad un diminuzione di ricchezza che ogni giovane riceve da un’esperienza di volontariato, ad un indebolimento della democrazia.
I motivi che esprimono questo indebolimento sono diversi, non solo perché si rileva uno scarso interesse sociale e per il bene comune, ma anche perché l’impegno civico è indicatore della coscienza del tessuto sociale e incide su quella “solidarietà democratica”, come la chiamava Jürgen Habermas filosofo tedesco. Il quale ritiene che proprio attraverso questa solidarietà democratica si veicola nella società un reciproco riconoscimento delle diversità e costituisce ciò che rende accettabili le regole sociali e la legittimazione degli equilibri di potere nelle istituzioni.
Perché allora c’è questo sentire fra i giovani?
Non mi addentro in analisi sociologiche, però alcuni elementi vanno evidenziati così da dare la giusta rilevanza alla dimensione del volontariato e, in esso, al servizio civile volontario.
1.    Un primo elemento proviene sicuramente da alcuni processi culturali in cui siamo immersi, nei quali si è privilegiata la dimensione individuale rispetto a quella comunitaria: sono forti i messaggi che spingono alla competizione e al successo e che portano a disinteressarsi dei legami e delle relazioni, favorendo un impegno verso la soddisfazione dei propri desideri.
2.    Un secondo elemento di lettura di questa realtà può essere connesso con lo scarso livello occupazionale. La crisi occupazionale nei giovani porta le persone che non lavorano ad essere meno coinvolte nella partecipazione civica, si sentono meno integrati nella società in cui vivono e tendono a ricercare sostegno piuttosto che offrirne agli altri.
3.    Un ulteriore elemento si può rintracciare nella egemonia involontaria delle generazioni adulte che sono radicate nelle diverse pratiche di volontariato civile e politico e spingono le nuove generazioni al disimpegno. I giovani sono portatori di novità e la sproporzione demografica fra giovano e adulti porta a far prevalere il “si è fatto sempre così”.

A fronte anche di queste considerazioni, allora, la mozione sul servizio civile che ci è posta oggi ha due risvolti che vanno apprezzati e sostenuti.
Primo!
Nella parte del ritenuto della mozione dove si esprime il valore e il senso del Servizio Civile Volontario proprio in ordine al recupero di valore sopra evidenziato.
Secondo!
Nell’impegno che vede il Comune direttamente coinvolto attraverso questo “piano di fattibilità di un sistema sperimentale di Servizio Civile”. Un impegno che coinvolge il Comune come espressione di una “città larga” in cui non si cercano nel Servizio Civile vantaggi economici. Davvero occorre essere liberi da interessi particolari e di parte.
Il Comune in questo può alzare il livello e la prospettiva anche a partire dalle relazioni con gli altri enti che nel territorio si occupano di Servizio Civile.
Vorrei che vedessimo i risvolti positivi di questo recupero, anche governativo, in risorse per la promozione del volontariato, del Servizio Civile!
È davvero un bene che attraverso la riforma del Servizio Civile Universale vengano stanziate più risorse economiche.
Il minimo nazionale raggiunto nel 2013 pari a 1300 giovani impegnati nel Servizio Civile Volontario, era davvero preoccupante. Nel 2014 si sono stanziati fondi tali da far salire il numero a 15.600 giovani, fino alle risorse destinate per quest’anno (2015) per le quali si potrà raggiungere un numero di giovani impegnati nel servizio civile volontario pari a 50.000 unità. Questo numero è costituito da tre componenti: 34.000 posti con un bando che uscirà a marzo, 7.500 attraverso l’organizzazione del progetto “garanzia giovani”, altri 8.500 posti si ricaveranno con altri bandi  diversi.
È da accogliere, quindi con favore questo impegno del Governo italiano che vuole raggiungere i 100.000 giovani nel 2017.
Ma ribadisco, però, la necessità e la volontà di sostenere e promuovere il Sevizio Civile evitando di “usare” il Servizio Civile Volontario per altri scopi.
Il Servizio Civile Volontario può rappresentare un grande momento di impegno civico da parte dei giovani, può costituire un importante strumento di crescita personale, di partecipazione attiva, di condivisione di valori, umani e solidaristici. E certamente può costituire un’esperienza propedeutica all’ingresso vero e proprio nel mondo del lavoro.
Sostenere e promuovere un’azione specifica in riferimento al Servizio Civile Volontario da parte dell’Amministrazione, senza vincoli e legami particolari, può alzare il livello di questa partecipazione.
Il nostro interesse devono essere i giovani!  Dobbiamo dare sostegno alle loro possibilità di essere “narratori di speranza” per il futuro, invitandoli a farsi “esploratori” di questa terra, di questa nostra città, perché compromettersi, rischiare, accettare le sfide e dedicarsi sono i modi per rendere reali i sogni di vita propri di ciascun giovane.


Gilberto Zoffoli
Capogruppo Consiliare LiberaCesena