giovedì 10 ottobre 2013

GIOVANI E MOVIDA: divertirsi nella città!

Nei giorni scorsi ho affrontato e voluto accostare due diverse letture: quella della stampa locale che ha raccontato e dibattuto sulla "movida" presente nel centro di Cesena e quella della lettera del Vescovo Douglas sulle linee pastorali 2013-2014: "Giovane, cosa cerchi?". Una riflessione mi pare necessaria fare! Ed è sul senso e il valore del divertimento, nella crescita e nell'esistenza di un giovane. Ritengo che si debba incoraggiare e sostenere la dimensione del divertimento come componente essenziale della vita di un giovane. Il divertimento non può che essere un luogo importante di relazioni amicali, di dialogo, di ricerca, di condivisione, di espressione dell'affettività, e di tanto altro che nella libertà dello svago consentono ad un giovane di esprimersi con verità. E' indispensabile richiamare il senso vero del divertimento per un giovane perché mi pare sia forte il rischio che questo venga considerato come una "risorsa economica", oppure una "deriva da censurare", o ancora peggio utilizzato per "interessi particolari". In questa prospettiva è forte la responsabilità del mondo degli adulti, ma anche della società nel suo complesso, così come dell'amministrazioneione comunale e del sistema associativo, economico-imprenditoriale. Il divertimento per i giovani chiede spazi, luoghi, idee, espressività, autogestione; ma anche sostegno, vicinanza, accompagnamento, senza fini strumentali perché poco si può contribuire alla costruzione di un sano divertimento se non c'è un autentico rispetto di fondo verso i giovani, che non possono essere "usati"! I giovani, con tutto ciò che sono e così come sono, sono parte del nostro mondo di adulti! Allora penso che la città nel suo cuore profondo non può che accogliere i giovani, inevitabilmente con quella fatica che ogni specificità richiama. Non però un divertimento limitato e parziale! Altre iniziative, altri spazi, altre opportunità devono essere costruite per non rendere il divertimento in città esclusivo solo di una parte di giovani. Chiediamoci allora quali sono le modalità e i contenuti che tutti possiamo mettere in campo per rendere accettabile ai residenti i disagi derivanti da queste presenza ma anche per fare in modo che per i giovani il divertirsi sia opportunità di crescita e di futuro. Forse scopriremmo che anche noi adulti e istituzioni siamo parte di questo divertimento!

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