La Cultura come opportunità
di crescita per la città!
Linee di indirizzo
Contenute in questo tema, ci sono
delle dimensioni molto articolate sulle quali non si può sorvolare,
trascurandone la portata.
Quale idea di cultura e
quale idea di città!
Dobbiamo pensare e operare per
una città che rappresenti davvero il progetto di vita che ciascuno costruisce
insieme all’altro. Una città che esprima un progetto di umanità dove nella
concretezza e nello spazio si esprima “la persona”, con la sua dignità!
In questo orizzonte la città è il
luogo in cui vivere insieme, lavorare, vivere l’incontro e lo scambio delle
idee, da cui scaturiscono la creatività, la ricchezza e dove si genera futuro!
Un’idea di una città che ha
“un’anima”!
Una città dove la dimensione
culturale esprime il suo essere! La ricchezza di una città è la sua cultura, è
il suo vivere! Sì, perché la cultura è una cosa viva, è vita!
E allora la città di Cesena deve
essere considerata un territorio unico ma articolato, deve costruire e
comunicare organicamente una “identità”, ovvero la propria offerta di ambiente,
arte, gusto, memoria, tradizione, … Come non riconoscere in tutto questo il
peso, la storia, la forza che assume la nostra Biblioteca Malatestiana.
Ma il titolo riporta anche:
crescita ed opportunità!
E allora … quale idea
di crescita e quale idea di opportunità!
Crescita è la misura del nostro
orizzonte! Non possiamo rinunciare a
crescere! A crescere come uomini e donne, come cittadini, e, ancora di più,
come amministratori pubblici!
Ogni azione, ogni scelta, ogni
progetto, ogni pensiero deve avere l’orizzonte lungo della crescita, dello
sviluppo. Una crescita, uno sviluppo che ha una pluralità di facce!
Quella economica ne è una! Ma non
possiamo dimenticare tutte quelle altre facce della crescita che permettono e
realizzano il benessere! Che è stare bene!!!! Stare bene
come persona, come famiglia, come impresa, come libera iniziativa, come
partecipazione, come relazioni umani e sociali, come scuola, come lavoro,
… Stare bene per tutti, nessuno escluso!
Investire nella cultura diventa opportunità di crescita per la
nostra città!
In latino si direbbe: “OB PORTUM”, verso il porto! Un vento
favorevole che permette alle navi di entrare in sicurezza nel porto!
Un’opportunità come un buon vento che soffia sulla strada che intendiamo
percorrere!
La cultura è questo vento forte
che ci può indirizzare verso la crescita. In tal senso non dobbiamo e non
intendiamo sottovalutare l’importanza di queste linee di indirizzo sulla
cultura ma anche e soprattutto il compito che siamo chiamati a svolgere nel
dibattere e approvare queste linee. L’apporto e il contributo di tutti, il
consenso ampio è utile, necessario, affinché un vento forte ci indirizzi velocemente
verso il porto sicuro.
Entrando nel merito della
delibera riguardante queste linee di indirizzo circa “La Cultura come opportunità di crescita per la città”, si possono
evidenziare delle linee qualificanti ma anche delle criticità che appaiono
evidenti!
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Linee qualificanti
- L’insieme e le parti! Cioè avere
la visione dell’insieme con il riconoscimento che questo insieme è espresso da
parti, ciascuna delle quali ha il suo valore! Allora va bene tenere insieme, in
un progetto complessivo la Malatestiana, ma anche il teatro, il centro cinema,
le attività culturali, la musica, il sistema museale, … È l’insieme con e nelle
sue parti che rendono credibile un progetto culturale.
- La Malatestiana come polo culturale! È la centralità di questo bene, con la sua
storia con la sua ricchezza che può dare forza ed essere il fulcro per la
cultura cittadina ad ogni livello. È porre la Malatestiana con i suoi libri
centrale in questo progetto che ne fa la differenza.
- Cultura e Turismo. Intrecciare
cultura e turismo è un’altra linea che convince. Non perché la cultura abbia
bisogno, per essere tale, di avere un ufficio commerciale. Personalmente non
condivido la definizione di “vetrina della cultura” , direi piuttosto che
questo intreccio è una reale possibilità per rendere viva una cultura che
sappia andare oltre, riesca a relazionarsi e a superare i confini di se stessa.
La forza culturale è molto legata all’identità alla sua capacità di attrarre e
di aprirsi verso altri territori altre culture, verso l’altro! In questo senso
dare risorse al turismo e legarle alla cultura è compiere una scelta di grande
intelligenza, anche politica!
- Ottimizzazione nel rapporto spesa e
gestione. È prima di tutto in linea con quanto più volte abbiamo
espresso anche in fase di bilancio. È in questa economia che si sperimenta la
capacità amministrativa di chi governa una città. Soprattutto in questo tempo gli
sprechi le non economie non sono accettabili! Ma ancora di più oggi non ci è
chiesto solo di non sprecare, ci è chiesto di più. Ci è chiesto di ottimizzare!
Ottimizzazione che è in ordine alle risorse umane, agli spazi, alle dotazioni,
alle strutture, … Occorre in tal senso avere coraggio!
- Circolarità delle relazioni fra ambiti!
Un circolarità certamente fra diverse realtà culturali, ma occorre anche
parlare di circolarità in una prospettiva orizzontale fra pubblico e privato.
Le ricchezze, le varietà, le iniziative anche private che sono caratteristica
di una identità culturale di un territorio come il nostro, devono avere la
possibilità di esprimersi e soprattutto di relazionarsi con pari opportunità e
dignità. Pubblico e privato possono, in relazione, essere portatori e
componenti di uno stesso progetto culturale per questa città.
- La preoccupazione per richiamare risorse
economiche e finanziarie. Una preoccupazione che non si può trascurare!
Bene e importanti le sinergie fra le professionalità presenti nel servizio
politiche comunitarie. Occorre monitorare le opportunità derivanti dai bandi in
pubblicazione e dare anche una costante informazione rivolta a tutte le
associazioni culturali della città.
ü
Criticità Evidenti
- Non tutto è organizzativo! C’è
una presunzione! Il pensiero che “la cultura come opportunità di crescita per
la città” sia una questione di assetti gestionali! Non si possono separare le
scelte organizzative dal patrimonio di storia, di esperienza, di risorse che
sono presenti in questa città.
- Lo sguardo basso! Occorre alzare
lo sguardo! Non si possono affrontare linee di questo genere con la esclusiva
immediatezza del presente. Soprattutto quando si indirizzano delle strategie,
quando parliamo di Biblioteca Malatestiana.
- Autonomia e unione dei livelli
gestionali. Mi riferisco alla costituzione di un unico settore, con tre
servizi! Mi riferisco alla eliminazione dell’Istituzione Biblioteca
malatestiana. Questo dell’autonomia e della unificazione dei diversi livelli
gestionali è una criticità che se non ben considerata rischia di indirizzare in
modo sbagliato (indirizzo e gestione complessiva) l’intero progetto. È
necessaria e indispensabile l’unificazione, ma non si può eliminare
quell’autonomia di indirizzo, di sollecitazione, di controllo che in
particolare serve alla Biblioteca malatestiana, soprattutto nel livello
scientifico.
- La prospettiva progettuale.
Occorre indicare chiaramente che si intende operare per progetti, in attuazione
a delle linee che sono e che rimangono di indirizzo. Evitiamo la tentazione di
confondere le linee di indirizzo con le piccole cose che finiscono solo per soddisfare le
richieste che, seppur legittime, in diversi possono avanzare.
- Mancanza di investimenti e di risorse!
È una richiesta forte a non rinunciare ad investire, a destinare risorse
economiche, in questo campo della cultura.
- Ruolo dei privati! Prima parlavo
di circolarità di relazioni! Quello che manca è una sensibilità generale in
queste linee verso un ruolo elaborativo, economico e di presenza delle singole
realtà private che operano in questo senso. Un aiuto potrebbe dedicare dalla
istituzione di una “Consulta Cultura”.
A conclusione
appare indispensabile evidenziare cosa c’è in gioco con questi “atti di
indirizzo”.
Ci sono in
gioco: le attese, per un
patrimonio che è presente, per la valorizzazione della storia, dei beni, dei
tesori che questa città ha! Il futuro
per una visione di città che ha un volto, una identità. La crescita, anche economica, da ritrovare attraverso la
capacità di proporsi, attraverso la capacità di richiamare dall’esterno. C’è il
tema dell’accoglienza di Cesena! C’è in gioco l’azione politica! Una politica
che con coraggio accetta e si assume la responsabilità delle sfide, una
politica che sa compiere scelte! Un’azione che si pone al di fuori di logiche
di spartizioni di spazi e di potere personale e gestionale. Un’azione politica
che si colloca nella valorizzazione del merito e delle competenze.
Allora
concludo e mi sia consentito farlo leggendo la motivazione con la quale nel
giugno 2005 l’UNESCO ha inserito la Biblioteca Malatestiana di Cesena nel
Registro della Memoria del Mondo!
«La
biblioteca contiene lavori di filosofia, teologia e scritti di natura biblica,
così come di letteratura scientifica e classica e di differenti provenienze. È
un raro esempio di una completa e meravigliosa collezione conservata dalla metà
del XV secolo, appena prima dell'avvento della stampa in Europa. La collezione
è un esempio unico di biblioteca umanistica del Rinascimento, momento in cui le
prime valutazioni sugli scritti e sugli insegnamenti cristiani lasciavano la
strada a varie considerazioni secolari.»
Gilberto Zoffoli
Consiglio Comunale di Cesena del 30.10.2014
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