domenica 3 agosto 2014

Investimenti in tempi di crisi!

La situazione di crisi che anche la nostra città sta attraversando è evidente anche nelle cifre che questa amministrazione destina agli investimenti pubblici. Nel 2010 gli investimenti a Cesena erano 28,5 milioni di euro oggi, nel 2014, gli investimenti raggiungono una cifra pari a 18,8 milioni di euro. Circa 10 milioni in meno! E’ indispensabile allora porsi la questione di cosa significa fare investimenti pubblici in un periodo di crisi, in un momento in cui le risorse sono scarse, in un tempo “di vacche magre”. Ci sono criteri che devono diventare qualificanti di un “piano degli investimenti” e di un “programma dei lavori” che sono quelli che il bilancio di previsione di una amministrazione deve andare a definire e ad approvare. Criteri che vanno richiamati perché oggi di fronte al piano degli investimenti e alla programmazione proposta da questa giunta nel bilancio di previsione 2014, vi sono interventi che riteniamo inopportuni, sbagliati nella loro realizzazione e nella loro tempistica. Gli investimenti in un tempo di crisi, allora, devono essere necessari! Non tutto si può inserire in un piano degli investimenti. I tanti centri di costo presenti nel bilancio mostrano una impostazione complessiva fuori tempo, un metodo che occorre superare! Occorre compiere delle scelte! Non si può continuare a dare un poco a tutti, pensando di accontentare tutti. Devono avere il carattere dell’urgenza. Alcuni investimenti sono davvero necessari ed è un compito della politica quello di identificarli assumendosene la responsabilità nel farlo. Riteniamo che la salvaguardia del territorio e la sicurezza delle persone che in esso vivono siano un’urgenza che deve richiamare investimenti. Altro criterio che deve caratterizzare l’investimento in tempo di crisi è che questo deve essere strutturalmente funzionale alla crescita. Si deve investire in opere che in modo strutturale creino condizioni e opportunità di sviluppo in territorio. Certamente la riqualificazione di piazza della Libertà, con una spesa di 3,1 milioni di euro, non va in tal senso! Un ulteriore criterio è che gli investimenti devono essere di valore in relazione all’interesse e all’identità di un territorio. Investimenti in tale direzione portano a riconoscere che è la qualità della vita delle persone per se stesse e per le relazioni con gli altri che costituiscono un bene prezioso che deve essere alimentato perché ne è la ricchezza. Questi criteri devo essere però assunti tutti insieme! Criteri inseriti dentro a quella responsabilità della politica che è chiamata a compiere delle scelte. Attenzione allora quando si parla di partecipazione nella scelta degli investimenti, quando si ipotizza un bilancio partecipato. Sicuramente ci sono aspetti positivi ma è forte un rischio! Di fronte alle scelte che un’Amministrazione va a compiere su un piano degli investimenti e sul programma dei lavori, il richiamo alla partecipazione, rischia di esentare e poi di assolvere politicamente quanto un Sindaco e la sua giunta hanno fatto nel tempo del loro mandato!

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