Consiglio
Comunale di Cesena
Ordine Del
Giorno
su
NON POSSIAMO TACERE
SULLA LIBERTà DELLA DONNA
PREMESSO
Quanto accaduto
durante la notte di Capodanno a Colonia, e verificatisi in preoccupante
simultaneità anche in alte città tedesche ed europee riguardo gli orrendi
episodi di furto e aggressioni sessuali nei confronti delle donne
il Consiglio COMUNALE DI cESENA
esprime
solidarietà e vicinanza alle donne di Colonia e delle altre città
che sono
state vittime di oltraggi e abusi sessuali
affermando che
ü
Non possiamo
tacere sui fatti di Colonia in cui decine
di donne sono state vittime di molestie, abusi e violenze. È nostra
responsabilità esprimere la ferma e piena condanna di quanto è accaduto,
insieme alla solidarietà e vicinanza alle donne che sono state così brutalmente
attaccate.
ü
Non possiamo
non condannare gli uomini che a Colonia si sono
avventati come animali sulle donne in festa per il Capodanno perché volevano
punire la libertà delle loro vittime. Hanno palpeggiato, molestato, umiliato,
violentato, picchiato le donne che osavano andare da sole, considerando prede
da disprezzare e da percuotere le donne che facevano pubblicamente uso di una
libertà che viene considerata inconcepibile, peccaminosa, simbolo di
perversione, perché donne che studiano e lavorano. Che sposano chi desiderano.
Che non sono costrette a uscire solo in compagnia dell’uomo. Che bevono e
mangiano in libertà, entrano nei locali, brindano a mezzanotte, indossano jeans
e magliette, fanno sport e si scoprono per praticarlo, hanno la sfrontatezza di
festeggiare il Capodanno con i loro amici maschi. Per chi considera la libertà
delle donne un peccato da estirpare, le donne libere sono delle poco di buono
da umiliare, da riempire di lividi. Come si fa con gli esseri considerati
inferiori!
ü Non possiamo ritenere che
la libertà che è stata negata e vilipesa in una delle piazze simbolo
dell’Europa — la piazza della più importante cattedrale tedesca — sia meno
cruciale della libertà d’espressione colpita un anno fa in Francia nell’assalto
a Charlie Hebdo.
ü Non possiamo non considerare i
fatti di Colonia come semplice criminalità comune. Sono da considerare un
attacco culturale alla nostra libertà e alla nostra civiltà.
ü
Non possiamo
confondere la grande massa di immigrati e di
profughi che oggi chiede accoglienza a tutti i Paesi europei, con gli uomini-animali
del Capodanno di Colonia.
ü
Non possiamo
trascurare che alla base dell’accoglienza e
dell’integrazione c’è il rispetto. Il rispetto significa esigere dall’altro
quello che si pretende per sé. “Se vuoi che io rispetti la tua religione, devi
rispettare la mia. Se vuoi che io rispetti la tua vita, i tuoi valori, le tue
abitudini, devi rispettare il mio mondo”. Perché il rispetto non può che essere
reciproco. E va praticato come un’etica pubblica riconosciuta da tutti.
ü
Non possiamo confondere la
realtà dei fatti che ci porta, per proteggere gli stranieri dagli estremismi e
dalla xenofobia, a non inorridirci per le donne aggredite e per i diritti
violati. In nome del principio, che è a fin di bene, di fare molta attenzione a
non suscitare le reazioni violente e a non incoraggiare il razzismo e
l’esclusione, si finisce però col nascondere la verità. Riflessi estremisti e
xenofobi sono nutriti anche dal silenzio e dagli imbarazzi.
ü
Non possiamo
non affermare che chi ha organizzato quei
soprusi e violato le leggi deve essere individuato e punito.
ü Non possiamo non chiedere con forza che le indagini delle
forze di polizia siano veloci e trasparenti e consentano quanto prima
l'individuazione dei responsabili. Il fenomeno ha però di per sé dei
tratti inquietanti su cui è bene che sia fatta quanta più chiarezza
possibile per evitare che una situazione simile si possa ripetere nuovamente in
qualsiasi altro luogo.
ü Non possiamo sottovalutare che le molestie di massa nei
confronti di tante donne, la loro libertà negata e vilipesa a Colonia e in
altre città europee nella notte di Capodanno sono la spia di una ferita
culturale che oggi rischia di travolgere il disegno di una Europa unita nei
valori della tolleranza, dell’integrazione pacifica e della solidarietà
ü
Non possiamo
nasconderci
come la violenza contro le donne è, purtroppo, un fenomeno presente ovunque,
anzi i diritti delle donne non sono mai stati così nuovamente minacciati come
negli ultimi anni, in Asia, nei Paesi arabi, in Africa, negli Stati Uniti, in
America Latina e anche in Europa (una donna su tre, secondo gli ultimi dati
Eurostat).
ü
Non possiamo
retrocedere
sulla faticosa strada percorsa in tanti anni per perseguire quei traguardi di
un’indipendenza adeguata e di una libertà della donna all’insegna dei diritti,
nel pieno rispetto delle pari opportunità, per il raggiungimento di una dignità
sociale che intende dare il giusto ruolo nella società civile, anche se molta
strada è ancora da fare. Nessuno ha il diritto di scalfire queste conquiste.
Cesena, 20 gennaio 2019
Gruppo
Consiliare Libera Cesena
Capogruppo, Gilberto
Zoffoli
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